Marzo 9
2018
Cenni di nutrizione artificiale
La nutrizione artificiale costituisce una pratica alternativa all’alimentazione orale nei pazienti che non sono in grado di assumere calorie e nutrienti in modo temporaneo o permanente, sufficienti a coprire le loro necessità.
Alcune raccomandazioni pratiche:
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L’intervento nutrizionale deve rispettare una gerarchia che preveda al primo posto la possibilità di usare il cibo per via orale, eventualmente incrementato con integratori orali, successivamente la nutrizione enterale e per ultima la nutrizione parenterale.
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Il paziente anziano (>75 anni) può andare più facilmente incontro a carenze nutrizionali rispetto ai più giovani, e richiede, pertanto, una nutrizione personalizzata ed accurata.
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La NA deve prevedere un accurato controllo per evitare possibili complicanze.
Indicazioni
La N.A. può essere proposta nei seguenti casi: Paziente che non può alimentarsi es: pazienti in coma, con grave disfagia, con ictus, e altre patologie neurologiche, patologie neoplastiche. Paziente che non vuole alimentarsi es: pazienti affetti da anoressia, anziani cachettici.
Paziente che non deve alimentarsi es: pazienti con interventi intestinali importanti ad es. con estesa resezione intestinale (intestino corto), fistole intestinali, occlusioni intestinali. Paziente che ha una richiesta di fabbisogni di energia e nutrienti aumentati: pazienti politraumatizzati, gravi ustionati, tumorali, cardiopatici.
Tipologie di N.A.
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Nutrizione parenterale
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Nutrizione enterale
La nutrizione artificiale si può attuare con diverse tecniche; facciamo una distinzione tra nutrizione parenterale ed enterale, cioè attraverso l’esclusione o l’utilizzo della via gastrointestinale.
La via parenterale presuppone un accesso venoso che può essere in una vena centrale o periferica; prevede la somministrazione di sacche già pronte e complete fornite dall’industria o preparate in farmacia ospedaliera. E’ preferibile che l’infusione avvenga mediante apposita pompa.
La via enterale consiste invece nella somministrazione di nutrienti attraverso stomaco ed intestino:
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Tramite posizionamento di un sondino per nutrizione per un periodo massimo di 30-40 giorni;
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Tramite il confezionamento di una stomia digestiva per un periodo di nutrizione protatta oltre i 30-40 giorni: stomia confezionata chirurgicamente o per via endoscopica (PEG: gastrostomia endoscopica percutanea). La PEG è la via preferibile in quanto metodica di più facile esecuzione a bassa percentuale di complicanze. Prevede:
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La somministrazione di miscele nutrizionali già pronte fornite dall’industria, dotate delle più svariate caratteristiche ed indicazioni.
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L’uso di apposita pompa “detta peristaltica”.