Recuperare l’anima
In caso di “sequestro o perdita d’anima” – come succede quando si verificano patologie mentali, coma, svenimento, che spengono la coscienza del malato – lo sciamano dovrà seguire un percorso terapeutico più lungo e meno spettacolare.
L’anima smarrita, o nascosta da spiriti malvagi e da stregoni neri, verrà ritrovata a costo di incredibili peripezie che egli affronterà da solo scalando montagne, o precipitandosi negli abissi. Oppure il corpo resterà per sempre separato dallo spirito vitale e lo sciamano subirà uno scacco bruciante.
Questi sono gli incerti del mestiere, che non demoralizzano però gli iniziati. Nonostante il declassamento magico, causato dai bianchi e dalla cristianizzazione, ancora qualche lustro fa uno stregone apache sosteneva di fronte al presidente Reagan, che “egli non sarebbe mai morto, perché era invulnerabile e onnipotente come un dio. Se mi sparerai, la palla del fucile mi trapasserà senza danneggiarmi e se mi pianterai un coltello in gola la lama uscirà da sola senza ferirmi”.